Lettera inviata a CAI
18 Settembre 2008Lettera ANPAV
21 Settembre 2008Intervista AGI a Massimo Muccioli di Ilaria Conti
SCELTA ANPAV SU ALITALIA
UN ATTO DI RESPONSABILITA’
(di Ilaria Conti)
Non una resa incondizionata ma un atto di responsabilita’. Massimo Muccioli,
presidente dell’Anpav, definisce cosi’ la decisione dell’associazione degli
assistenti di volo, che conta circa 600 iscritti, di aderire all’accordo quadro
sul salvataggio di Alitalia. Muccioli non vede ulteriori cordate e confida che
la moral suasion del governo e una maggiore disponibilita’ dei lavoratori possa
riportare Cai – unica alternativa al fallimento – di nuovo in campo.
Come mai e’ stata presa questa posizione dall’Anpav?
E’ stato un atto di responsabilita’, un tentativo di sbloccare una situazione
senza via di uscita. La nostra non e’ una resa incondizionata, ma ribadisco
solo un atto di responsabilita’. Il precipitare della situazione, con lo stallo
operativo dell’azienda dichiarato imminente, e il messaggio dell’Enac che
procedera’ al ritiro della licenza, ci ha portato a prendere questa decisione.
Si rischia che 20.000 lavoratori rimangono in mezzo alla strada, in attesa di
un tavolo che di fatto e’ stato abbandonato dall’unico interlocutore
interessato al rilancio. Abbiamo chiarito la disponibilita’ alla discussione
sul contratto che deve vedere confermati i livelli retributivi, seppur con
maggiore produttivita’, e piu’ in generale le regole contrattuali contenute in
un documento gia’ inviato alle controparti.
Auspicate la disponibilita’ anche di altre sigle?
E’ evidente che speriamo che anche altre sigle, fino a ieri sulla posizione del
no a tutti i costi, possano cambiare idea. Siamo coscienti che, in caso
contrario, il nostro sforzo e’ stato vano. Il problema e’ che il partito del no
cerca di strumentalizzare e criminalizzare questo atto di responsabilita’. Noi
ricerchiamo accordi e non la lotta dura senza paura, nel rispetto delle
prerogative di salvaguardi di chi rappresentiamo. Comunque esistono problemi di
rigetto e di difficolta’ soprattutto perche’ la forma utilizzata nella
trattativa e’ stata discutibile e ha visto alcune sigle, soprattutto le
associazioni professionali, escluse.
Secondo lei c’e’ una spaccatura o una dicotomia nella Cgil?
Mi sembra che la Cgil abbia fatto un tentativo di capovolgere la sua posizione
sul contratto. Epifani nella lettera a Colaninno conferma l’impegno a
condividere l’accordo quadro e il contratto per il personale di terra e invoca
una maggiore definizione dei contratti degli assistenti di volo e dei piloti.
Secondo lei ci saranno altri problemi operativi per lunedi’?
E’ imminente il blocco del sistema e dell’azienda. E’ solo una questione di
ore. La gente non puo’ pensare che il lupo e’ fuori la porta, e’ gia’ dentro
casa. E’ probabile che da lunedi’ altri aerei potrebbero rimanere a terra e
potrebbero essere avviate le procedure per la cassa integrazione di altri
lavoratori.
Invocate il ritorno di Cai o anche di altri?
Per quello che ci riguarda siamo aperti a trattare con chiunque voglia venire.
A noi non risulta la presenza di altri interlocutori. L’unico "piano B" che
pensiamo esista e’ quello del fallimento e cioe’ di una situazione ancora piu’
drammatica dell’attuale.
Come mai e’ fallita la trattativa con Air France?
Abbiamo fatto "scappare" Air France con una serie di tira e molla e veti
incrociati posti da una o dall’altra organizzazione sindacale. Per quello che
riguarda la storia di Air France ci ha visto difendere con le unghie un
tentativo di chiusura dell’accordo.
20 Settembre 2008